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Lo status di economia di mercato visto con gli occhi della Cina
2016-05-26 15:36

“Il Sole 24 Ore” ha pubblicato una lettera pubblica intitolata “Perche’ Pechino non merita lo status” firmata da 13 Europarlamentari, in riferimento alla quale crediamo necessario chiarire alcuni punti fondamentali per spiegare la posizione cinese.

In primo luogo, ci riferiamo al fatto che l’adempimento degli obblighi previsti dall’articolo 15 del “Protocollo di Adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio” e il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, sono due concetti ben diversi. L’articolo 15 del Protocollo prevede in modo esplicito che il ricorso al sistema dei “paesi surrogati” nelle inchieste antidumping nei confronti delle esportazioni cinesi dovra’ cessare l’11 dicembre 2016. Il rispetto agli accordi com’e’ noto, e’ il pricipio fondamentale del diritto internazionle. A prescindere dal fatto che l’Unione Europea conceda o no alla Cina lo status di economia di mercato, il ricorso al sistema dei “paesi surrogati” devra’ cessare perche’ la Ue deve adempiere gli obblighi giuridici previsti dai trattati internazionali.

In secondo luogo, non esiste uno standard universale, con cui si possa definire l’attribuzione dello status di economia di mercato a un paese. Le circostanze, le tradizioni e i livelli di sviluppo tra i paesi cambiano, di conseguenza, altrettanto diverse sono le modalita’ di economia di mercato, nemmeno l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha definito lo status di economia di mercato e non ha stabilito lo standard in grado di misurare l’economia di mercato. I 5 criteri stabiliti dalla Ue per definire i paesi che sono economie di mercato, citati nella lettera, consistono negli atti unilaterali. Oltre 80 paesi membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio hanno gia’ riconosciuto alla Cina lo status di economia di mercato. La Cina ha gia’ trovato una strada di sviluppo di economia di mercato che e’ un’economia adatta alla realta’ dello sviluppo della Cina di oggi, dotata di distinte caratteristche cinesi. i successi economici ottenuti dalla Cina e i suoi contributi alla crescita dell’economia mondiale sono ampiamente riconosciuti. A prescindere dal riconoscimento o no da parte della Ue, il governo cinese continuera’ ad approfondire le riforme, amplificare le aperture, perfezionare ulteriormente e portare avanti il sistema di economia di mercato con caratteristiche cinesi.

In terzo luogo, il protezionismo commerciale non combacia con gli interessi di lungo termine delle due parti, Cina ed Ue. Le collaborazioni economico-commerciali come la base solida nelle relazioni sino-europee, portano i benefici concreti ai popoli delle due parti. L’Ue e’ stata il primo partner commerciale della Cina nei ultimi 12 anni, e la Cina e’ il secondo partner commerciale della Ue nei ultimi 13 anni. La Cina offre alla Ue un mercato consolidato e attendibile, nonche’ i prodotti economici e di alta qualita’. Gli investimenti cinesi accumulati nella Ue ammontano a 61,4 miliardi di dollari, si sono insediate oltre 2000 aziende, che danno lavoro a 74mila persone. Il processo di trasformazione e di aggiornamento dell’economia cinese dara’ maggiori opportunita’ allo sviluppo dell’economia europea. La Cina adempie coerentemente e seriamente gli obblighi giuridici previsti dall’OMC, nel frattempo, deve usufruire dei diritti concessi e garantiti dalla stessa Organizzione. Speriamo che la Ue possa adempiere in tempi previsti agli obblighi giuridici dell’articolo 15 del “Protocollo di Adesione della Cina all’OMC”. La parte cinese e’ disposto a collaborare con la Ue per contribuire al partenariato di crescita e di riforme tra Cina e Ue, e a preservare il meccanismo multilaterale che e’ alla base della liberta’ del commercio.

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